Il mondo è storto

Come spiegare come mi sento in questo momento? Non sto parlando del mal di testa che mi tortura da questa mattina, ma dell’effetto di una settimana davvero incredibile. Sette giorni in cui si sono alternati picchi positivi (pochi) e abissi negativi (tanti).

Mi sento veramente a pezzi, strapazzato, deluso e amareggiato, ho vissuto cose mai immaginate, neppure negli incubi. Mi ritrovo in un luogo sconosciuto senza sapere dove sono e come ci sono arrivato. La testa martella e la carenza di sonno degli ultimi tempi si fa sentire, canzoni tutt’altro che incoraggianti mi tengono compagnia e una tesi da scrivere attende che le parole si formino da sole sul foglio bianco.

Sono davvero stanco.

La stramba avventura dell’ora di pranzo mi ha dato il colpo definitivo, l’ultimo lembo di terreno sotto ai piedi, salvato, tenuto da parte per non precipitare, si è sgretolato nel giro di un paio di minuti.

Voglio andare in letargo.

Stare a letto tre mesi. Dimenticare ed essere dimenticato, almeno per un po’. Ho bisogno di ricaricare le batterie. La mattina di sabato mi è servita, risentirmi ragazzo, sporcarmi e sudare non visto dagli altri mi ha ridato una piccola dose si energia per poter affrontare il fine settimana. Ora sono esausto e sta per ricominciare la settimana, con persone che mi perseguiteranno a fin di bene, telefonate e messaggi indesiderati, ricordi da non ricordare e immagini da cancellare. Devo quindi rimboccarmi le maniche per portare a termine la mia missione, prima di cominciarne una nuova che forse mi porterà a capire cosa voglio essere. Forse.

Porterò con me un salvagente nuovo questa settimana: ragazzi, ragazzi come ero io anni fa, ragazzi che in un istante riescono a farti scordare tutto quello che ti gira dentro e intorno. È deciso, un sorriso mi salverà la vita questa settimana.

Sono noioso e monotono quindi smetto di scrivere, questa è la mia canzone della settimana. Fate un po’ voi.

 

Se non bastasse mi duole anche il ginocchio.

Bran

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